SPETTACOLO PER VOCE, CORDE, PERCUSSIONI E PUBBLICO
GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2014 ALLA BIBLIOTECA CANTONALE
CLIP VIDEO SILENZIO forse NOLENZIO Biblioteca Cantonale
PARTITURA COMPLETA
SILENZIO FORSE NOLENZIO
SPETTACOLO PER VOCE, CORDE, PERCUSSIONI E PUBBLICO
GIOVEDÌ 30 OTTOBRE 2014 ALLA BIBLIOTECA CANTONALE
CLIP VIDEO SILENZIO forse NOLENZIO Biblioteca Cantonale
PARTITURA COMPLETA
SILENZIO FORSE NOLENZIO
SCHEDA ARTISTICA aggiornata in ottobre ’22
perQten vocalis “body percussion”
In breve Il mio percorso didattico
Le mie prime esperienze come insegnante risalgono a fine anni 70 e inizi anni 80, il mio start come insegnante di batteria e solfeggio ritmico è stato nel 1984 durante i 2anni e mezzo di Swiss jazz school di Berna, 8 anni di studio del tamburo e una quindicina d’anni d’esperienza dietro alla batteria in gruppi rock. Da me sono passati circa mille allievi!
dal 1984 ho creato e diretto un gruppo di percussionisti con prove settimanali e corsi di ritmica. Composizioni e lavori di gruppo alla scuola Dimitri tra l’83 e il 90.
Dal 1996 ho tenuto seminari di ritmica ai corsi per adulti, all’uscita del mio primo metodo
“Nuovissimo metodo di ritmica” e corsi in scuole bandistiche del Cantone.
Dal 90 insegno solfeggio e batteria per la banda di Bellinzona, e poi per Giubiasco, Gorduno, Losone, Locarno e Biasca.
Nel 92 ho fondato la scuola bandistica regionale del bellinzonese, di cui
sono stato direttore per 2 anni. Negli anni 90 insegno come supplente, musica nelle scuole del Cantone. Dal 99 apro lo “Spazio culturale temporaneo” e la scuola di batteria.
Nel 2000 ho insegnato ritmica alla SUPSI Lugano.
Dal 2000 corsi di ritmica con i componenti della percüss band.
Dal 2001 seminari in alcune città in giro per l’Europa vedi sotto.
Nel 2011 dirgo l’orchestra di musica improvvisata Ticino
Corso di un anno con adolescenti alla casa Stralisco,
anche alle scuole elementari di Bellinzona.
È possibile vedere dei video di corsi, su richiesta.
Ho studiato con:
Billy Brooks, Robert Cunningham, seminari con Pierre Favre, Paul Motian, Peter Giger,
Billy Cobham, Elvin Jones, Roland Shannon Jakson.
Corsi di composizione e armonia con Jean Jaques Hauser.
Corsi di Djembe con Adama Drame.
Seminari a Siena con Bruno Biriaco, Roberto Gatto.
Lezioni private con Gil Cuppini.
Tamburo basilese con Marco Malossa.
Attestato sostegno scuola arpa Ivano Torre
ARTICOLI DA GIORNALI, VIDEO E MOLTO ALTRO
Corsi e seminari che ho tenuto:
Supsi Lugano, Conservatorio di Minsk, Conservatorio di Colonia, Scuola Dimitri Verscio, Liceo musicale di Cuneo, Università della Svizzera italiana Lugano, Conservatorio di Zurigo, Centro culturale francese di Haiti Port-au-Prince, Centro tamborra lucana a Roma, corsi di ritmica e supplenze in quasi tutte le scuole del Canton Ticino, corso di ritmica al Teatro delle Radici Lugano, seminari di Ritmica al Teatro del Chiodo Bellinzona, espressione creativa Cabbio, seminari di ritmica corporea alla fondazione il Dragonato Bellinzona, seminari per aduldi e formazioni per l’associazione Aprua, corsi di espressione creativa nelle scuole elementari, seminario d’ascolto e interazione con la natura per bambini dell’asilo, seminari a Lingue e sport, corso di ritmica corporea alla casa Stralisco, seminari di ritmica corporea in tutto il cantone con corsi per adulti, workshop di ascolto e guarigione creativa, corsi di aggiornamento per docenti sui giochi con bambini e mini ritmo.
dal web scritto da Letizia Meienberg
Ho scritto 3 manuali dedicati al ritmo, alla batteria e allo studio del tamburo africano.
Ho inventato il ROTOTUR che serve per lo studio della batteria. È un tripad molto utile per sviluppare gli accenti.
ROTOTUR
opinioni Nuovissimo metodo di ritmica
Nuovissimo Metodo di ritmica: alcuni esempi
Se vuoi acquistare il metodo scrivimi: zonacultura@lagotina.ch
qui vedi clip di spiegazioni al metodo con il ROTOTUR
PIRAMIDE LUMINOSONORA
È una proposta che va a toccare le nostre profondità, le nostre energie
e l’universo dentro di noi. È un esperienza decisamente fuori dal pensabile.
Principalmente si fa della comunicazione profonda, e si informa il subconscio, attraverso suoni, messaggi subliminali e parole che vibrano sincronizzati ai nostri punti energetici detti Chkra. Queste informazioni vengono elaborate dal subconscio che crea nuove suggestioni energetiche, generando equilibrio e centratura.
Ecco i messaggi che passano durante la seduta sotto la piramide a ogni Chakra e in corrispondenza delle luci colorate e con altezze (Hz) diverse. A ogni punto energetico corrisponde una frequenza, un colore, un carattere.
I messaggi subliminali creano un’aurea energica e armonica.
1- Io sono 2- io sento 3- io faccio 4- io amo
5- io comunico 6- io vedo 7- io comprendo.
Negli ultimi anni mi sono dedicato parecchio allo *studio dei meccanismi mentali che portano alla sofferenza o inadeguatezza, o qualsiasi cosa che va a generare malessere, che può essere un velo oppure un’ombra, o un peso che poi si trasforma in malattia. Ho fatto e faccio esperimenti e prove, con luci, suoni, vibrazioni, pulsazioni, frequenze, scoprendo elementi importanti per stimolare la “rinascita” e il vitalizzarsi il più possibile.
Andando a scoprire emozioni che vibrano da tempo nelle nostre profondità e frenano il cammino e la scoperta della propria potenza spirituale.
Mi rendo sempre più conto che la maggior parte di noi subisce un andamento di vita indotto da troppi fattori esterni che pian piano generano uno stato di allerta, tensione e stress. Entrando in una modalità limitante e soprattutto in risposta “simpatica” a imput esterni. Durante il rituale viene stimolata la parte distaccata e analitica di noi, portandoci ad avere una visione a 360° della situazione che si sta vivendo. Attivando la modalità “parasimpatica” si diventa leggeri e profondamente empatici.
Questa condizione di vita in modalità simpatica, ci porta a perdere la centralità, dimenticando quell’Io in purezza, esente da ego e colmo di amore e creatività che rimane fermo nell’angolo un po’ triste.
Empatia, sincronia sono elementi che ci portano a ristabilire le energie e le frequenze in maniera armonica (oscillazione ideale per la vitalità), questa dimensione ci porta a vivere con potenza la vita e a prendere consapevolezza del tutt’Uno.
10 anni fa ho fatto costruire la piramide di rame seguendo le proporzioni della piramide di Cheope. L’ho piazzata in una camera bianca solo per lei. Per 3 notti gli uccelli hanno cantato sull’albero fuori dalla camera, impressionante! Io uso la piramide per dinamizzarmi, per meditare e per generare vitalità, energia, empatia, gioia, così saltello come un grillo sorridente tutto il giorno.
Esempio della potenza delle parole:
Qualche anno ho fatto un esperimento con dei fiori e con l’uso delle parole: ho preso un mazzo di rose, le ho separate in 2 vasi, sopra al primo ho scritto « amore » e sotto al secondo ho scritto « guerra ». Anche qui ho fatto il rituale di trasmissione frequenziale positivo/negativo, da una parte dicevo parole d’amore e di gioia mentre dall’altra parte lanciavo insulti con la parola « guerra ». Dopo 3 giorni i fiori amati stavano benissimo e gli altri iniziavano a lasciarsi andare. Ho continuato per 10 giorni, alla fine la scoperta fu doppiamente agghiacciante! dove c’era la parola « amore » i fiori stavano bene e avevano quasi finito l’acqua, dove c’era la parola « guerra » i fiori sono seccati in maniera netta e drammatica! la cosa che più mi ha sconvolto è l’acqua che è diventata putrida e puzzolente.
I SETTE RESPIRI fondamentali per generare energie positive nel corpo e mente
La piramide energetica
Oggi siamo in grado grazie ai tantissimi studi condotti di creare e costruire delle piramidi con forma, proporzioni e orientamento corretti; costruite in leghe specifiche per condurre maggior energia e capaci di generare frequenze di risonanza dei nostri centri energetici (chakra) e dei nostri meridiani, stimolando in questo modo l’equilibrio e la funzionalità di ogni singola cellula ottenendo un beneficio concreto e una crescita personale
Le sedute sono individuali, la durata oscilla tra 1ora e mezza e 3 ore, ti spiego cosa facciamo. Premetto che più ritualizzi le cose che fai e più tutto diventa dinamico.
La prima cosa si fa un breve esercizio per capire che la mente può trasmettere energia nel corpo. Questo è utile per realizzare che tu sei una forza magnetica e puoi agire su di te e sulla tua vita in maniera determinante! Basta mettere in atto delle strategie chiare e mirate alla piena riuscita del tuo obbiettivo.
Durante la parte introduttiva si beve acqua con elevato PH per far si che il corpo entri in ricezione energetica.
Poi spiego il come mai e il perché possiamo muovere le energie nel corpo, ti racconto cosa sono le suggestioni entro le quali siamo ingabbiati (chi più chi meno), spesso incontro persone che sono bloccate e si sentono ingabbiate e non riescono a uscirne. Dopo poco mi rendo conto che la gabbia è una loro costruzione ben definita e costruita nel tempo da credenze o scale di valori sballate o inesistenti.
L’analisi permette il distacco e la comprensione mettendo il nostro essere in modalità gioia amore.
Adesso entriamo nel potente rituale energetico!
1- scrivi un obbiettivo di 14 parole
2- la tua mano sinistra sopra l’obbiettivo, connessione al cuore
3- la mano destra disegna il tuo simbolo (ti do’ poi suggerimenti utili)
4- presa di coscienza dei punti cardinali e presentazione con l’attivazione delle potenze situate in essi attraverso frasi particolari e suoni.
5- presentazione, saluto e ringraziamento alle potenze presenti nei punti cardinali attivate per il rituale
6- distribuzione degli elementi a ogni punto cardinale.
7- si posiziona l’obbiettivo a Nord in un’ampolla, dicendo una frase col proprio nome e versando dell’acqua in un bicchiere e la berrai a fine rituale.
8- si va sotto la Piramide per 37 minuti e il tuo simbolo sotto la schiena, base della kundalini, durante questo momento passano i messaggi: io sono, so sento, io faccio, io amo, io comunico, io vedo, io comprendo.
9- Ti vengo a prendere cantando il tuo nome, utile per tornare a terra…
10-A seconda della tua disponibilità di do dei compiti che ti danno la certezza che il tuo obbiettivo si compia nel migliore dei modi
Nord = acqua, le forze stimolanti sono: riuscita, determinazione, coraggio.
Est = legno, le forze stimolanti sono: risveglio, scoperta, meraviglia.
Sud = fuoco, le forze stimolanti sono: calore, amore, armonia.
Ovest = ferro, le forze stimolanti sono: perdono, compassione, responsabilità.
Il centro piramide è la Madre terra dove siamo nati:
Costo della seduta Fr. 200.-
*libri che ho letto negli ultimi 20anni:
“L’energia mentale, il segreto della magia”, “L’uso cosciente energie”, “Ipnosi, dilatare la mente”, “L’Ascolto e la vita”, “Difficoltà apprendimento”, “Né con le buone né con le cattive”, “la PNL”, “Come usare il cervello per cambiare”, “Il cervello anarchico”, “L’uomo e i suoi simboli”, “La scintilla del risveglio”, “Visualizzazione creativa”, “Il potere del silenzio”, “Manuale di potenziamento mentale”, “Le sette leggi spirituali del successo”, “Il gesto musicale”, “Perché Mozart”, “Fruttarismo, un cammino di libertà”, “La via verso Dio”, “Alimentazione naturale”, “storia dell’igenismo”, “Dizionario della salute”.
Il veicolo espressivo di questo spettacolo è rappresentato da tutti i nostri sensi, compresi quelli che si nascondono nell’anima. La voce, il corpo, le percussioni, il canto, la recitazione, il movimento, il gesto, il segno, il colore e il profumo – tutto s’intreccia sostenendo il racconto della quercia antica (madre del bosco e rappresentazione della forza femminile), fulcro dello spettacolo.
concerto per batteria, voce, attrezzi elettronici.
Articolo di Enzo Giordano
“Il tamburo parlante” di Ivano Torre
di Enzo Giordano
Ivano Torre è una persona genuina e diretta: non si perde in circonlocuzioni o ellissi, va dritto al sodo. Sa essere sprezzante con chi non stima, ma sa anche riconcere chi apprezza ed è sempre autentico nelle sue affermazioni. Al contrario della sua musica, che si prende tutto il tempo e il lusso per girare in lungo e in largo su tutti i versanti, il suo modo di porsi è semplice ma penetrante, una sagacia di pancia, immediata, che scatena buonumore e non lascia indifferenti.
La musica di Ivano, a sua volta, evoca il dialogo costante tra gli elementi di un insieme dove ogni rumore è suono e viceversa: anzi, il rumore e il suono si equivalgono, si frangono insieme sul bagnasciuga dell’ascolto ed enunciano una storia fatta di rappresentazioni evocate da una proprietà discorsiva quanto complessa.
Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma: la musica di Ivano risponde e aderisce a questa fenomenologia in maniera stretta. Gli oggetti/soggetti si sovrappongono, accavallano, intersecano: sembrano fluire tra interstizi cosmici, si assemblano con cura e si abbattono con una risata, mondo dopo mondo – tra infiniti mondi, musica di sfere che si accodano e dissolvono, le une nelle altre, alimentando un oceano di logos che si spiritualizza nelle sue possibili continuazioni, prosecuzioni scelte tra molte direzioni tallonando un persistente riversamento, un continuo divenire e ridivenire che può essere interrotto a volontà ma che è destinato a riprendersi nel luogo dove la musica si scopre mentre si crea, scavando nel profondo, esplorando vie traverse per moto contrario: tutto è plausibile, tutto è opzione degna e pregnante, tutto è meritevole di esistere e disegnarsi nell’aria eccitando particelle sonore, proiettandosi verso l’esterno in direzione una ricettività spregiudicata, aperta alla scoperta e a una partecipazione estatica/estetica.
la musica di Ivano è rock’n'roll apicale, centellinato da tutto e di tutto espressione analogica. Un rock’n'roll aconfessionale, disgiunto dalla tirannia del metronomo e vicino al respiro, al battito del cuore, al momento più cadenzato di una cadenza. Ed è rock’n'roll ribelle, clandestino rispetto a ogni genere, meticciato di influenze disparate, sincretismo di spiriti antitetici, course-of-action di incontri episodici, scambi occasionali all’interno di un flusso di coscienza che tracima, esce dal momento musicale e occupa uno spazio mistico: cibo per l’anima, per il cuore, per la mente.
Ora, il Tamburo Parlante, è esplorazione, dissertazione, discussione delle, sulle e con le pressoché infinite opportunità timbriche e psicoacustiche delle percussioni: logica evoluzione e maturazione di precedenti ricognizioni e creazioni sonore. Come sempre, l’happening è completato da una visione concettuale ironica e sottile ben riassunta dalla presentazione dello stesso Ivano: “cerco continuamente, sia a livello timbrico che a livello ritmico, la frase, poi travolta dall’incalzare ostinato [che] si trasforma e si ripete: il tamburo parlante fraseggia… sospetto che ci sia una specie di eclisse temporale, un qualcosa che oscura l’aria e assorbe il tempo”.
In effetti, dai suoi percorsi, scaturiscono attimi trascendenti fatti di un presente palpitante che regala una verità sonante, unica e irripetibile, all’ascoltatore e all’esecutore, minimizzando la distanza che li separa; misura per misura, pulsazione per pulsazione in un dialogo concertante tra sé, la strumentazione e il pubblico.
Alla quantità ridotta di tamburi, piatti e oggetti percuotibili (ridotta rispetto a monumentali strumentari utilizzati per altri progetti), Torre accompagna una massa nutrita di mallets e bacchette tradizionali più una serie di oggetti contundenti, pescati tra attrezzature da cucina o di uso quotidiano: effetti sorprendenti posti al servizio dei poliritmi pressanti e dei momenti di espansione riflessiva, estremi tra i quali oscilla il suo gioco di scatole cinesi fatto di continue ideazioni timbriche e ritmiche, dall’accento riconoscibile – benché in continua evoluzione, e dalla pronuncia famigliare – sebbene riconducibile all’identità innata dell’artista.
il Tamburo Parlante, dunque, è l’ultimo capitolo di una saga artistica che Torre insegue ormai da decenni: frutto di un’attività esperienziale che affonda le radici nella natura stessa di Ivano e nelle circostanze esistenziali della sua vita.
La sua arte e il suo processo di crescita si muovono su binari paralleli, ubbidiscono a un flusso unitario e indissolubile, si sviluppano secondo una progressione incontenibile, tesa a comunicare, inviare coordinate e a partecipare a una creazione condivisa che si accumula e sospinge l’alto.
Partecipare a un suo concerto è una festa per gli occhi, le orecchie, il cuore e lo spirito: tali e tanti sono i livelli sui quali opera, condivide la sua visione e fa dono del suo personale contributo a ciò che è bello.
Iniziano i corsi di batteria da lunedì 12 settembre.L’obbiettivo della scuola è trasmettere l’amore per la musica e per il suonare la batteria partendo dall’ascolto del corpo. Ho scritto un metodo che è stato stampato da una casa editrice italiana “Officina della narrazione”, la quale ha creduto in me e nel mio sistema innovativo. Sulla traccia degli altri 2 metodi: “Nuovissimo metodo di ritmica” edizione Arca e “Il djembe” edizione Ricordi (arrivato alla settima ristampa), il metodo “Canta la batteria” aiuta lo sviluppo di tecnica, creatività, fantasia e senso del tempo passando da vie “alternative” anteponendo l’ascolto a tutto ciò che si farà sullo strumento.
regolamento delle lezioni di batteria
Tariffe dei corsi per l’anno 2016/17
LA BELLEZZA DEL METODO
Il metodo per coltivare la bellezza
Quello che ti trovi tra le mani è un metodo che ti può aiutare nel coltivare la bellezza nel mondo, a partire dalla musica.
Il trucco, per riuscire in questa avventura, sta nel saper coltivare contemporaneamente la propria bellezza di essere vivente, nel prendersi cura del proprio corpo e del proprio spirito, condizione di base per creare la musica che desideri, che ti piace e che ti emoziona, la cui bel- lezza può attrarre ed emozionare altre persone presenti nell’Universo.
Noterai subito che questo metodo, oltre che rivoluzionario nella simbologia e nella pro- posta tecnica, è innovativo dal punto di vista pedagogico e moderno per le modalità di ap- prendimento che propone.
Come ogni opera di pregio, è il frutto di studi, applicazioni ed esperienze decennali, ma soprattutto prende spunto dalla storia di vita del suo autore, Ivano Torre, musicista creativo e percussionista sempre aperto alla ricerca dell’innovazione.
Già ideatore di un metodo per imparare a suonare lo Djembe, edito da Rizzoli, Ivano Tor- re ha accumulato un patrimonio di insegnamento con i più diversi target, sia per età, che per tipologia, compresi quei soggetti spesso definiti come socialmente “problematici”, ma che la vita presenta come sfide alla comoda e noiosa normalità.
Del resto, lui stesso ha fatto il giamburrasca da piccolo, non era certo “un bravo e tran- quillo” bambino e, come spesso capita, ha trovato sulla sua strada anche un maestro dallo stile “militare” col quale si è scontrato, riuscendo a sopravvivere, ad allenare la sua resilienza per poi trovare la sua strada e diventare col tempo a sua volta maestro, ma nell’arte musicale.
Chi, meglio di un giamburrasca appassionato di percussioni e con alle spalle migliaia di ore di insegnamento, può scrivere un metodo per batteria così semplice e di più facile ap- prendimento rispetto ai metodi tradizionali e persino stimolante dal punto di vista creativo?
La risposta è sotto i tuoi occhi e nelle parole dell’autore:
“Ho dovuto vivere la noiosità per proporre qualcosa di interessante. Mi sono perso nei pentagramma per scovare simboli intuitivi. Sono fuggito dai metronomi per scoprire che il cuore è la migliore guida ritmica e ognuno con calma deve scoprire il proprio ritmo. Ho subito il clima rigido di un tipo di insegnamento un po’ militare per apprezzare la libertà creativa e il valore della spontaneità.”
E’ affascinante scoprire che già a 7-8 anni Ivano desiderava una batteria, giunta solo quando di anni ne aveva 14. Prima ha strimpellato su tolle e tollette e su ogni marchingegno che potesse emettere suoni a costo zero.
Da vero autodidatta che non ha intrapreso i percorsi classici di alfabetizzazione musi- cale, ricorda come momenti preziosi le ore rubate al batterista dell’orchestra della Radio della Svizzera italiana, diretta dal grande Mario Robbiani, che l’aveva adottato, scorgendo in lui del talento.
Ascoltando e osservando le bacchette che picchiavano tamburi e piatti ha assorbito i primi rudimenti tecnici e poi ha iniziato la sua avventura studiando, approfondendo diversi generi e strumenti, ma soprattutto allenandosi a spron battuto.
La base fu il Tamburo basilese, la prima scuola fu fondata nel 1332 a Basilea che risale addirittura al 1300, il vero antenato della batteria. Poi via via vennero gli altri strumenti per giungere a inventare nuove composizione, a scoprire nuovi suoni negli ambienti più diversi e ideando performance uniche e di successo.
Il bello e il paradosso della storia conduce ancora una volta alla semplicità, rispetto all’insegnamento, che si è tradotta anche nell’ideazione del Rototur, una sorta di strumen- to-coach che si contraddistingue per la sua essenzialità e facilità d’uso, ma anche per la sua versatilità e portabilità.
Il Rototur è lo strumento principe di allenamento per il metodo che hai fra le tue mani e lo scoprirai presto. Per i piccoli suonare il Rototur a lungo può essere un po’ noioso, ma per i più grandi è ideale per lo studio e la concentrazione. Con la batteria, invece, si coltiva la crea- tività, si affina la sonorità e tutto il corollario che riguarda la ritmica.
Ivano Torre nel corso degli anni ha modificato il suo stile di insegnamento. Da rigido e impostato come era nei primi tempi, ora lascia spazio e tempo alla libera espressione, ascolta profondamente chi ha di fronte, percepisce i bisogni e i talenti e apre le porte a tutte le pos- sibilità. Attraverso il gioco affascina gli allievi facendo fuggire la noia e lasciando spazio alla creatività.
Non esprime giudizi, non trasmette dogmi assoluti e non limita la sua attenzione di maestro agli strumenti e alla tecnica.
L’intelligenza musicale, per lui, è un’arte che parte dalla conoscenza di se stessi, delle proprie qualità, delle proprie emozioni per poi incontrarsi, mediante le vibrazioni energetiche, con gli altri e il loro campo energetico e musicale.
Apprezza il canto nella sua potenzialità espressiva e la danza che sa mettere in gioco tutto il corpo.
E’ molto attento alla respirazione, in particolare a quella diaframmatica e vede nel cuo- re il vero metronomo della vita musicale.
Sa mettersi sullo stesso piano dei suoi allievi per meglio capirli, anzi per trovare ogni volta in loro un insegnamento nascosto.
In particolare chiama i bambini come i suoi veri maestri.
Stimola tutti ad ascoltarsi profondamente prima di consentire all’udito di ascoltare gli altri e di modulare sulla comune frequenza il suono del proprio strumento.
“L’obiettivo di un gruppo -dice il maestro – è quello di cercare di fondere le energie di tutti.”
Ivano, quando dirige un’orchestra chiede a tutti di ascoltare le pulsazioni e di inserirsi nel fluido per giungere a un comune sentire.
Infatti, è importante entrare in relazione con le vibrazioni degli altri e dialogare per rag- giungere un’armonia possibile.
Il metodo che avete fra le mani non è nient’altro che una nuova codificazione. Ma vediamo come è nato. “Mi ricordo quando ho avuto il flash, quando ho fatto Eureka. Ero in una scuola a Roveredo, nei Grigioni.
Ho notato subito il pavimento a quadrettoni.
Ho fatto dei disegni e li ho incollati su alcuni quadrati: rappresentavano un gatto, un cane, un leone, un uccello, ecc.
Ho preso il tamburello e ho detto ai bambini: voi potete star fermi o muovervi spostan- dovi da una piastrella all’altra, ma quando arrivate su una piastrella col simbolo dovete fare il verso corrispondente: miao, bau, ecc.
E da lì ho cominciato a creare il percorso delle pulsazioni.
Se vogliamo suonare insieme, dobbiamo organizzarci, condividere dei simboli, dei suoni all’interno di uno spazio di tempo.” Ora non resta che iniziare a provare il metodo, a esercitarsi sul Rototur, a visionare i tutorial che si trovano su Youtube, realizzati dal maestro Ivano Torre o a mettersi in contatto con lui per qualsiasi suggerimento.
Grazie per la tua attenzione e tanti auguri per suonare creativamente e per trovare la tua strada originale.
Alberto Terzi
sociologo e life coach del buonumore